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LA LEGGE DI BILANCIO 2022 CON LE NUOVE RIFORME PENSIONISTICHE

LA LEGGE DI BILANCIO 2022 CON LE NUOVE RIFORME PENSIONISTICHE

Il 31 dicembre 2021 è stata emanata la nuova legge di bilancio contenente importanti novità che, su larga scala, interessano sia cittadini che imprese e lavoratori.

Tra le novità introdotte particolare attenzione deve essere posta sulla nuova riforma pensionistica introduttiva della “quota 102” – che supera e sostituisce “quota 100” – nonché la proroga di un anno di “Opzione Donna” e “Ape sociale” con ampliamento dell’elenco delle mansioni categorizzate usuranti ovvero gravose. Infine, ulteriore rilevante novità è rappresentata dal passaggio della gestione sostitutiva dipendenti editoriali dall’INPGI all’INPS.

 

Quelle appena menzionate rappresentano le principali innovazioni introdotte dalla Legge di bilancio 2022 nell’ambito pensionistico, della previdenza e dell’assistenza, a cui è dedicato il Titolo IV del suindicato provvedimento.

 

Queste, in dettaglio, le principali misure e novità previste:

  • Introduzione di “Quota 102” in sostituzione di “Quota 100”, sottolineando che quest’ultima potrà sempre essere richiesta purché siano maturati i requisiti richiesti entro il 31/12/2021. La quota 102 prevede nuovi parametri per la pensionabilità anticipata, che coincidono con 64 anni di età anagrafica e 38 anni di anzianità contributiva per i soggetti che maturano i requisiti nell’anno 2022.

 

  • Anticipo pensionistico a 62 anni per i dipendenti delle PMI in situazione di crisi: viene istituito nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico un fondo con una dotazione di 200 milioni di euro per il triennio 2022-2024, destinato a favorire l’uscita anticipata dal lavoro dei lavoratori dipendenti di piccole e medie imprese in crisi, che abbiano raggiunto un’età anagrafica di almeno 62 anni.

 

  • Proroga e ampliamento dell’APE sociale con relativo ampliamento dell’elenco delle professioni considerate pesanti o gravose. I requisiti comuni alle differenti categorie di beneficiari sono il compimento del 63° anno di età e la cessazione dell’attività lavorativa. I requisiti di contribuzione differiscono, invece, in base alla categoria di appartenenza:

– 30 anni di contributi per i disoccupati di lungo corso, per i caregiver e gli invalidi dal 74 per cento;

– 36 anni per gli addetti ai lavori gravosi;

– 32 anni per gli operai edili, come indicati nel Ccnl per i dipendenti delle imprese edili e affini, per i ceramisti e i conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta

  • Proroga OPZIONE DONNA per il 2022 con un anticipato trattamento pensionistico riconosciuto alle lavoratrici che entro il 31 dicembre 2021 hanno maturato un’anzianità contributiva pari o superiore a trentacinque anni e un’età pari o superiore a 58 anni per le lavoratrici dipendenti e 59 anni per le lavoratrici autonome.
  • Assorbimento di INPGI in INPS.
  • Ampliamento dell’elenco dei lavori ritenuti usuranti o gravosi con inserimento delle seguenti nuove categorie: professori di scuola primaria, pre–primaria e professioni assimilate, tecnici della salute, addetti alla gestione dei magazzini e professioni assimilati, professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali ,operatori della cura estetica, artigiani, operai specializzati, agricoltori,  conduttori di impianti e macchinari per l’estrazione e il primo trattamento dei minerali, operatori di impianti per la trasformazione e lavorazione a caldo dei metalli, conduttori di forni ed altri impianti per la lavorazione del vetro, della ceramica e di materiali assimilati.
  • Proroga del Contratto di espansione per un altro biennio e cioè fino al 2023: i datori di lavoro del settore privato ammessi dovranno avere un organico aziendale non inferiore a 50 unità lavorative, soglia raggiungibile sia dalla singola impresa sia calcolata complessivamente nelle ipotesi di aggregazione stabile di imprese con un’unica finalità̀ produttiva o di servizi.

La nuova legge di bilancio contiene dunque grandi novità soprattutto in merito alle misure introdotte negli ultimi anni in materia previdenziale e che coinvolgono direttamente la vita di milioni di lavoratori, aprendo la strada ad una possibile riforma organica del sistema previdenziale che potrà partire già dal 2023.

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