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PAGAMENTO DEGLI STIPENDI E NUOVO LIMITE AL CONTANTE

PAGAMENTO DEGLI STIPENDI E NUOVO LIMITE AL CONTANTE

Dal 1° gennaio 2023 è entrato definitivamente in vigore il nuovo limite al denaro contante pari a 5.000 euro.
Nella manovra finanziaria novità ed eccezioni:
• sono legittimati i pagamenti in contante fino a 4.999,99 euro;
• da 5.0000 euro in su è necessario l’utilizzo di strumenti tracciabili come bonifico bancario e carte di credito.
Il superamento di tale soglia comporterà l’applicazione di sanzioni sia per chi paga che per chi riceve denaro.

Importantissima eccezione all’utilizzo del contate è prevista per il pagamento degli stipendi che deve essere tracciabile a prescindere dall’importo.
Pagamento degli stipendi
Il datore di lavoro o il committente dovrà corrispondere la retribuzione al dipendente o collaboratore solo ed esclusivamente tramite bonifici con IBAN, pagamenti elettronici, assegni bancari o postali e versamenti in contanti presso la banca o la posta, sul conto corrente del dipendente, naturalmente previa autorizzazione scritta del titolare del conto.
La stessa regola non vale però per quanto riguarda altri pagamenti connessi allo stipendio, come eventuali rimborsi spese per le trasferte o anticipi di spese per conto del datore di lavoro o del committente.
Orbene eventuali pagamenti aggiuntivi allo stipendio, non essendo soggetti alla stessa regola della tracciabilità, previa dichiarazione, possono essere corrisposti in contanti, nel rispetto del limite legale dei 5.000 euro annui.

Il rapporto fra il datore di lavoro ed i dipendenti è diverso dalle altre tipologie di rapporti economici, pertanto la responsabilità ricade pienamente sul datore di lavoro, al quale possono essere comminate delle sanzioni. Nello specifico, per il datore di lavoro o il committente che non rispettano il divieto in materia di tracciabilità degli stipendi è prevista una sanzione amministrativa pecuniaria per un importo compreso tra i 1.000 e i 1.500 euro.
Anche questa rappresenta un’eccezione alla normale regolazione dei pagamenti. Di norma le sanzioni sono attribuite ad entrambe le parti; infatti viene sanzionato non solo chi paga, ma anche chi accetta il pagamento, poiché sia il pagatore che il ricevente, partecipando alla transazione, sono ugualmente punibili di fronte alla legge.
Sanzioni per il superamento del limite contanti
Le sanzioni previste per la violazioni all’utilizzo dei contanti nel dettaglio sono:
• da 1.000 a 1.500 euro per il datore di lavoro o il committente che non rispettano il divieto in materia di tracciabilità degli stipendi;
• 1.000 euro per le violazioni dei limiti ai contanti;
• da 5.000 euro in su per le violazioni di importo superiori a 250mila euro;
• da 3.000 a 15.000 euro per chi non comunica la violazione, pur essendo tenuto a farlo.
Tutte le transazioni superiori ai 5.000 euro, infatti, devono essere sempre comunicate al fisco, in caso contrario, infatti, si va incontro ad una sanzione ulteriore, indipendente da quella per il pagamento in contanti.

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